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La cedolare secca PRO, CONTRO e le novità 2019

Pubblicato da giovanni baggio il 3 Dicembre 2018
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La cedolare secca è un regime fiscale agevolato per i Locatori che permette l’applicazione di un’imposta sostituita sui contratti a canone libero (4+4) del 21% e a canone concordato del 10%, non facendo confluire i redditi da locazione nell’imponibile dell’imposta sul reddito.La cedolare trova il suo fondamento anche in ragioni di equità, date anzitutto dall’esigenza di compensare almeno in parte il forte carico di tassazione patrimoniale che gli immobili locati subiscono a livello comunale, attualmente attraverso l’Imu e la Tasi.

Con la Legge di Bilancio 2019 verrà introdotta la Cedolare secca al 21% anche per i locali commerciali e i capannoni, fino ad ora applicabile solo agli immobili ad uso abitativo.

Secondo dei calcoli effettuati proprio da quest’ultima, pur con delle variazioni da città a città, chi ha un locale commerciale in affitto potrebbe risparmiare tra i mille e i 2.800 euro di tasse all’anno grazie alla cedolare secca. Saranno soddisfatti di certo i proprietari degli immobili, dato che risparmieranno non poco   per la tassazione sostitutiva Irpef prima disponibile solo per le case. “È un passo importante che contribuirà ad attenuare la piaga dei locali vuoti, favorendo l’avvio di nuove attività economiche e scongiurando il dilagare di situazioni di degrado” ha commentato dal canto suo il Presidente diConfedilizia Giorgio Spaziani Testa.

Qual è l’aliquota?

  • 10% (fino al 31/12/2019, dall’1/1/2020: 15%) per i contratti agevolati (c.d. “concordati”) e per i contratti per studenti universitari stipulati nei comuni ad alta tensione abitativa nonché nei Comuni in cui sia stato deliberato, negli ultimi 5 anni a far data dal 28/05/2014 lo stato di emergenza per gli eventi calamitosi ex art.2, comma 1, lett. c), L.225/’92
  • 21% per i contratti liberi e 19% per i contratti a canone concordato non rientranti nelle casistiche precedenti
  • 21% per i contratti che ad oggetto hanno locali commerciali e capannoni

Per essere utilizzata la cedolare deve essere applicata agli affitti stipulati mediante:

  • contratti a canone libero di 4 anni + 4
  • contratti convenzionali 3 anni + 2
  • mini-locazioni inferiori ai 30 giorni;
  • affitti di un monovano.

La cedolare secca può considerarsi una vera e propria imposta sostitutiva. Essa infatti si applica al posto di:

  • Irpef,
  • addizionali regionale e comunale,
  • imposta di registro (2% sul canone pattuito)
  • imposta di bollo.

I PRO della cedolare secca

  • Da quanto si evince non possiamo negare che la cedolare secca si colloca come un istituto particolarmente vantaggioso per tutti coloro che hanno un patrimonio immobiliare locato e che potranno utilizzarla per una minore tassazione.
  • La validità è anche per coloro che hanno la seconda casa e vorranno affittarla percependo canoni detassati ed agevolati a livello fiscale.
  • Questo significa che in caso di redditi dell’ultimo scaglione potremmo avere un risparmio d’imposta anche di oltre 20 punti percentuali sui proventi percepiti a titolo di canone!

I CONTRO della cedolare secca

  • chi ha la possibilità di accedere ad alti livelli detrattivi non dovrebbe sceglierla, poiché essa implica la rinuncia alla detraibilità (ad esempio detrazioni per la sostituizione degli infissi e della caldaia);
  • una volta scelta la cedolare, il soggetto non avrà più la possibilità di apportare modifiche o aggiornare il canone del contratto secondo l’indice Istat Foi o qualsiasi altro indice utilizzato per l’aggiornamento periodico.

 

Se possedete un immobile e volete affittarlo e necessitate di una consulenza, potete prendere appuntamento e saremo lieti di fornirvi la consulenza su misura per ogni vostra esigenza.

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